L’impennata dei costi dell’energia, che ha letteralmente travolto le imprese di autotrasporto di merci, ed il mancato intervento economico promesso dal Governo, unitamente all’impedimento di recuperare, per due trimestri, una parte delle accise, ha compromesso la regolarità del durc (documento unico di regolarità contributiva) mettendo seriamente a rischio la tenuta economica della stragrande maggioranza delle imprese con la conseguenza che tali imprese rischiano di non ricevere i corrispettivi dei servizi di trasporto eseguiti.
Molte imprese pertanto si trovano nella condizione di consolidare il debito con gli istituti contributivi mediante dilazioni pluriennali oppure, se ciò non gli venisse concesso, di chiudere l’impresa e riaprirne un’altra seguendo un “circuito” che certamente non fa bene al mercato, alla sicurezza ed a quella regolarità che tutti auspicano”.
In ogni caso – secondo Prima Tras – le responsabilità del Governo ed il roboante silenzio anche dei mezzi di informazione ed alcune molto discutibili prese di posizione di chi sostiene di rappresentare una parte dell’autotrasporto (se hanno la soluzione ai nostri problemi ce li facciano conoscere anzichè manifestare “deliri di onnipotenza” ed affermazioni fuori luogo). Noi come imprenditori non siamo nati per scioperare, ma per lavorare chiedendo soprattutto il riconoscimento della dignità perduta), sono del tutto evidenti così come sono da “contestare” le scelte errate compiute in materia di autotrasporto.
Fino a quando si riuscirà a resistere?
TRASPORTI, sen. MAURO COLTORTI: “SCONGIURARE SCIOPERO AUTOTRASPORTO. GOVERNO INTERVENGA”
Roma:
“Dal 18 al 22 luglio l’Italia rischia di fermarsi per l’annunciato sciopero degli autotrasportatori, un settore colpito duramente dal caro energia ma che durante la pandemia ha impedito che i cittadini fossero lasciati a terra, garantendo il trasporto merci quanto l’intero Paese era chiuso. Il governo ha finora disatteso gran parte degli impegni presi, mettendo seriamente a rischio la tenuta economica della stragrande maggioranza delle imprese. Il mancato intervento economico promesso dall’esecutivo, infatti, insieme all’impossibilità di recuperare per due trimestri una parte delle accise, ha compromesso la regolarità del Durc per molte di esse, che ora si trovano nella condizione di dover chiedere dilazioni pluriennali agli istituti di credito, quando non di chiudere l’impresa e riaprirne un’altra in condizioni spesso carenti di qualità e sicurezza, che danneggiano mercato e cittadini. Il governo mantenga e onori le promesse a cominciare dall’erogazione del credito d’imposta e da aiuti per il costo del lavoro, fino a definire un quadro normativo a tutela dei costi sostenuti per i tempi di pagamento non rispettati o l’attesa al carico e allo scarico”. Lo scrive in una nota Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori pubblici e Trasporti del Senato.
Al seguente post e per dovere di notizia, dal Ministero trasporti….”Autotrasporto merci: al via il credito di imposta per 497 milioni finalizzati a mitigare gli effetti del caro-carburante per il 2022″. Vi terremo aggiornati ovviamente.