Carissimi colleghi,
con la presente, proviamo a condividere sinteticamente la situazione relativa alla vertenza dell’autotrasporto rispetto alla quale abbiamo assunto un protagonismo più per necessità e pressione da parte di molte imprese piuttosto che per esigenze di visibilità (come qualcuno ha accusato) o di obiettivi a carattere personale.
La cronaca è la seguente:
– Unatras (cna, fai confartigianato) dopo “tre mesi di silenzio” diffonde un comunicato in cui plaude al fatto che l’unione europea ha dato via libera alla distribuzione dei 500 milioni. Comunicato, a nostro avviso, strumentale in quanto, già nel mese di marzo l’UE aveva anticipato che per l’energia, gli Stati avrebbero potuto erogare risorse economiche senza che queste potessero essere classificate come aiuti di stato;
– Mercoledì scorso il Ministro Giovannini annuncia di aver firmato il decreto di distribuzione dei 500 miliogi di euro. In realtà, il decreto, ci fu letto (non consegnato) circa 20 giorni fa in una riunione convocata dal Vice Ministro Bellanova che tra l’altro non era presente;
– sempre mercoledì scorso è giunta la convocazione, in video conferenza, con il Ministero, per il giorno 15 (oggi) luglio 2022 alle ore 14,30.
-Oggi, venerdì 15 luglio, si terrà quindi la riunione in videoconferenza (in forse, data la dimissione del Presidente Graghi)
– Mercoledì si sono tenute due assemblee una in Campania e l’altra nelle Marche. In entrambi gli incontri, sebbene ci sia stata qualche perplessità organizzativa, si è manifestata tanta convinzione sul merito della protesta e delle ragioni che dovrebbero convincere tutta la categoria a fermarsi. Particolare rilevanza, nell’assemblea di Nola ( non ero presente, ma riferiscono gli organizzatori), ha assunto la numerosa partecipazione della aziende aderenti alla Fai dalla quale si sono, sempre a detta degli organizzatori, almeno nella circostanza, dissociate;
– Oggi ci sarà un incontro in Abruzzo, in Sicilia e sabato in Calabria. Nel frattempo è aumentato l’interessamento delle imprese del nord che ci stanno contattando per come organizzare, se confermata dati i fatti, la protesta.
– Il quadro d’insieme rimane comunque complicato perché il Governo, ed i suoi esponenti, sono impegnati e concentrati sulla crisi in atto piuttosto che sulle gravi questioni del Paese. Pertanto, da una parte siamo costretti a seguire gli eventi per capire se esiste, o esisterà, un interlocutore e, dall’altra, a tenere ferma la linea organizzativa della protesta. Nel frattempo ovviamente dobbiamo guardare anche alla situazione politica.
Direi che nella giornata di oggi, subito dopo l’incontro in videoconferenza ( ovviamente se sarà confermata), inoltreremo un invito in riunione-video fissando un orario pari ad un’ora rispetto al termine dell’incontro ministeriale (se termina alle 16.00 invieremo la convocazione per le ore 17.00).
Con l’occasione, a parte la documentazione trasmessa in questi giorni, ritrascrivo in sintesi i motivi della protesta
Il fermo dei servizi di autotrasporto, proclamato da PRIMA TRAS, organizzazione di rappresentanza a cui aderiscono associazioni di imprese di autotrasporto, si è reso necessario per protestare contro il mancato rispetto degli accordi, da parte del governo, assunti con il protocollo del 17 marzo 2022 tra cui si evidenzia la mandata erogazione dei 500 milioni di euro a favore della categoria e la mancata assegnazione delle norme speciali di settore che erano state concordate, mentre su altre questioni, come ad esempio la carenza degli autisti, le misure decise dal governo devono essere totalmente modificate. Ma la questione più importante che ha affondato finanziariamente le imprese di autotrasporto è stata la sospensione del recupero delle accise in vigore dal 22 marzo scorso al prossimo 2 agosto. Per tale periodo infatti abbiamo chiesto il ripristino del rimborso trimestrale.